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Clandestini soccorsi dai volontari a Lampedusa (grazie a Repubblica.it)
Lampedusa, 19 Ago 2006 - In un grave incidente perdono la vita decine di immigrati clandestini. Ci viene voglia di gettare la spugna, ma poi ci ripensiamo.
Oggi avremmo voluto parlarvi di Lampedusa come sempre, nel modo che ci viene meglio. Della terra, del suo mare, del sole, della sua gente, delle feste, della musica e dei turisti. Perfino una nostra inviata speciale, Janny, ci avrebbe raccontato in diretta le sue vacanze », come se fossero state le nostre vacanze.
Ma ancora una volta Lampedusa e' teatro di tragedia, morte e sofferenze. Solo oggi decine di immigrati hanno perso la vita in un incidente durante uno degli innumerevoli sbarchi che ormai da anni avvengono a Lampedusa.
Ma, come ogni volta, a noi che ci occupiamo di turismo su Lampedusa ci si blocca lo stomaco; oggi piu' che mai guardiamo il nostro sito e abbiamo voglia di chiuderlo; e di tenere la testa tra le mani, davanti alla tragedia, ripetendoci senza fine: mai piu' questo, mai piu'morti inutili in mare, basta sofferenza.
Cerchiamo ogni volta di vedere piu' lontano della tragedia, e ogni volta vediamo l'inesauribile aspirazione di uomini e donne ad una vita migliore.
Vediamo un posto cosi' minuscolo e fragile, Lampedusa, scaraventato nel mezzo dei nuovi, enormi, incontrollati flussi e riequilibri planetari.
Vediamo metodi e uomini criminali, che speculano colpevolmente e dissennatamente sulla vita di altri uomini.
Vediamo anche fatalita', casualita', caos, che agiscono imperscrutabilmente.
Vediamo politici e statisti inadeguati e largamente impreparati e ci ostiniamo a pensare che non vi siano responsabilita' dirette, o omissioni di nessuno... ci ostiniamo a pensare solo ingenuita' e impreparazione nella testa di chi ha il mandato di affrontare e risolvere tutto questo.
Vediamo volontari, forze dell'ordine, associazioni, gente comune, che portano il proprio sforzo ben oltre il dovuto.
E ripartiamo da questa ultima immagine. Ripartiamo con in mente chi ha deciso di rimboccarsi le maniche comunque. E a questo punto ci torna la forza di rialzare la testa, abbracciamo chi ha perso un parente o un amico e chi ha sofferto senza senso, di qualunque colore o nazione sia, riapriamo idealmente il sito e torniamo ai nostri temi.
Siamo convinti che il nostro lavoro servira' a riportare serenita', a migliorare Lampedusa, l'Italia, e questo nuovo mondo che va a mutare sotto i nostri occhi, tra indicibili sofferenze.