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La storia di Lampedusa

Gli eventi storici che hanno segnato la vita passata e recente di Lampedusa

Mappa di Lampedusa

  • Le Origini. Il nome dell'arcipelago di Lampedusa Pelagie (in greco 'Pelaghiè', ovvero 'Isole dell’alto mare'), tradisce le origini greco mediterranee dell'isola. Fenici, Saraceni, Romani e Greci con ogni probabilità utilizzavano l'isola come approdo per traversate fin dall'inizio delle civiltà Mediterranee. anche se di tutto questo rimangono solo echi leggendari e pochissime testimenaianze storiche. Il nome dell'isola, Lampedusa, ha origine incerta. Deriva probabilmente dall'effetto che dovevano avere i lampi dei frequenti temporali nel mediterraneo, e che illuminavano l'isola rendendola visibile anche da lontano ai naviganti erranti del mare.

  • Arabi e Romani. Arabi e Romani avevano un insediamento stabile nell’isola, fatto confermato dal ritrovamento di monete dell'epoca. Molti reperti greci e romani, provenienti da relitti, testimoniano di un consistente traffico navale intorno all'isola fin dal 700 A.C.

  • Dal 1430 al 1630. Il primo documento storico è però datato solo 1430, quando Alfonso V° d’Aragona, Re di Napoli, premia il proprio cameriere personale concedendogli i diritti sull’isola a Giovanni De Caro dei Borboni di Montechiaro. Successivamente, è noto che nel 1551 l'ammiraglio Andrea Doria, alla guida di una flotta di Carlo V, fece sosta a Lampedusa al ritorno da una operazione di guerra ai pirati in Tunisia, nella quale distrusse la roccaforte di Mekdia. Una tempesta costringe la flotta di Doria a fermarsi a Lampedusa durante il viaggio di ritorno; l'isola a quel tempo doveva essere affascinante, poichè gli uomini dell’equipaggio decidono di stabilirsi sull’Isola. Non fu una scelta felice, poichè due anni dopo verranno cetturati e deportati in schiavitu' dai medesimi pirati tunisini combattuti in precedenza.

  • 1630 - I Tomasi di Lampedusa Carlo II di Spagna nel 1630 concede la proprietà dell’isola alla famiglia Tomasi (che diventerà così Tomasi di Lampedusa, gli antenati dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa , autore del libro "Il Gattopardo", guadagnandosi così il titolo di Principi di Lampedusa.

  • 1784 - La peste. Il ritrovamento di una lapide datata 1784, racconta della morte di un uomo per peste. L'epidemia venne probabilmente importata dalla Libia oppure dagli appestati sbarcati dalle galere di Malta e qui inviati dall'Ordine di S. Giovanni.

  • 1800/1839 : Maltesi e Inglesi. Dal 1800 Malta subentra nel possesso e nella gestione dell'isola poichè i principi di Lampedusa concedono una parte dell’isola ad un gruppo di contadini della famiglia maltese Gatt. A loro volta, pochi anni dopo, i Gatt cedono all'inglese Alessandro Fernandez. Ma nel 1839 l'isola viene riacquistata da Re Ferdinando II, re delle due sicilie. Ciò a seguito della richeista dei principi Tomasi di vendere l'intera isola agli inglesi, cosa non accettata da Ferdinando e che gli fa anzi presupporre che i rapporti tra Tomasi, maltesi e inglesi non fossero ottimi. Per 12.000 ducati l’isola viene quindi riacquistata dal Re, e trasformata in colonia agricola.

  • 1840 - 1860: le grandi opere e il disboscamento Di nuovo sotto il controllo delle due Sicilie, nel 1843 il cavaliere Bernardo Maria Sanvisente, con titolo di governatore, sbarca sull’isola agliordini di Re Ferdinando II alla guida di un gruppo di 120 coloni , con l’incarico di rendere coltivabile tutto il terreno dell'isola. Vengono realizzate le "grandi opere" di Lampedusa: sette palazzi (tuttora esistenti), case e strade per i nuovi abitanti, frantoi, magazzini, piccoli stabilimenti per il trattamento del pesce, perfino il cimitero. Ma a questo punto accade un fatto che si rivelerà essenziale per Lampedusa. dalla Sicilia arrivano sempre più numerose le richieste di produzione di carbone vegetale, ovvero di alberi da tagliare e bruciare, destinati alla crescente donmanda di energia della grande rivoluzione industriale in corso nell'Europa nella metà del diciannovesimo secolo. Re Ferdinando, piu' interessato ai ducati che alla salvaguardia dell'ambiente dell'isola, concede senza problemi le autorizzazioni di produzione di carbone vegetale, acconsentendo il disboscamento indiscriminato di Lampedusa, tra le proteste del governatore Sanvisente. In pochi anni, l’Isola perde la propria vegetazione; di conseguenza, le coltivazioni, sempre più esposte ai forti venti, diventano più difficili e meno redditizie. Il Governatore Sanvisente non ci sta e si dimette dalla sua carica. Con le foreste disboscate e il terreno via via sempre piu' arido, l'economia di Lampedusa si sposta definitivamente verso la pesca, e l'aspetto morfologico di Lampedusa si avvia a diventare quello odierno: roccioso, brullo e ventoso.

  • 1860 - 1940 Lampedusa è italiana e diventa colonia penale Nel 1860 nasce il regno d'Itaila e con la conseguente annessione del Regno delle Due Sicilie, anche Lampedusa e le Pelagie diventano italiane. Nel 1872 il governo italiano interviene su Lampedusa, e decide di convertirla in colonia penale. Non è proprio una bella notizia per gli abitanti; la nomina di un Commissario governativo provoca ulteriore malcontento della popolazione a causa della revoca di tutte le concessioni di terre ai coloni, e il conseguente ulteriore riduzione delle ormai poche coltivazioni sull'isola. Nascono però i primi collegamenti fissi con la Sicilia.

  • 1940 - 1986 la Seconda Guerra Moondiale e la ripresa Durante la Seconda Guerra Mondiale Lampedusa riveste un ruolo molto importante per la propria posizione altamente strategica, in mezzo al Mediterraneo tra Sicilia, Malta, Libia, Tunisia. Sull'Isola vengono di conseguenza erette fortificazioni, camminamenti, caserme. Con la fine della seconda guerra mondiale, Lampedusa vede nascere finalmente le strutture moderne essenziali: una centrale elettrica, il collegamento telefonico, un dissalatore ed infine, nel 1968, l’aeroporto. L'economia dell'isola tuttavia, rimane ancora totalmente legata alla pesca e alle spugne.

  • 1986 - oggi: dai missili di Gheddafi al boom del turismo e al parco marino Nel 1986 Lampedusa balza improvvisamente alle cronache di tutto il mondo. Il 15 Aprile 1986 alle 17:30 una motovedetta libica, su ordine del colonnello Gheddafi, avrebbe lanciato due missili SCUD verso l'installazione radio americana LORAN a Lampedusa. Effettivamente vengono avvertite dalla popolazione due forti esplosioni, e si diffonde la notizia che due missili abbiano mancato il bersaglio e siano finiti in mare. Per settimane si parla di Lampedusa in tutto il mondo, e da quel giorno Lampedusa, l'isola italiana che è piu' vicina all'Africa che all'Italia, l'isola sul 35° parallelo, l'isola persa nel blu del Mediterraneo, l'isola dove nidificano ancora le tartarughe, diventa meta di turisti in un crescendo che non conoscerà più soste, nemmeno se sui giornali Lampedusa, in seguito, ci finirà ancora molte volte, raccontando infinite tristi storie di immigrazione clandestina. Dal 1986 l'economia dell'isola cambia radicalmente e velocemente; i pescatori diventano operatori turistici, e nascono numerosi alberghi, ristoranti, negozi e strutture. Il turismo diventa la prima voce dell'economia di Lampedusa, grazie, paradossalmente alla pubblicità del tentato bombardamento di quei missili libici. Ancora avvolto dal mistero, l'episodio dei missili ha avuto ulteriori eco negli ultimi anni; c'è chi sostiene che in realtà non fu lanciato nessun missile; e che gli americani, preoccupati dall'avvicinamento politico-economico dell'Italia alla Libia, avessero inventato un espediente per "raffreddare" il rapporto tra le due nazioni, semplicemente facendo passare due caccia sull'isola a velocità supersonica, provocando così due bang supersonici, e che la base americana a Lampedusa avesse supportato il tutto parlando dei due SCUD affondati in mare. In ogni caso, oggi Lampedusa è una affermata destinazione turistica che può vantare strutture turistiche in continua crescita, alcune piccole spiagge da fiaba e un parco marino difeso da WWF e Legambiente. Il continuo arrivo di immigrati clandestini porta l'isola all'attenzione mondiale, avvicinando, in maniera spesso grottesca, storie di morte e disperazione alla quotidianità dei lampedusani e dei turisti in vacanza.

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