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Salviamo i cagnolini di Lampedusa
Lampedusa, 27 Nov 2008 - Un futuro difficile per decine di cani a Lampedusa. Aiutiamo Paola PIzzicori e il 'Rifugio Pinocchio' di Lampedusa.
Tra poco chiudera' il rifugio Pinocchio dell'isola di Lampedusa, "creato" e gestito da 11 anni da una biologa romana, la dott.ssa Paola Pizzicori. Sola. Completamente sola, sia dal punto di vista umano che burocratico che finanziario.
Da alcuni anni è mancato anche l'incerto appoggio di qualche associazione, e ormai Paola non riesce più ad affrontare da sola tutto questo, tanto da essere giunta alla decisione - per lei estremamente difficile - di smantellare il rifugio.
"Io ho fatto per 11 anni il mio lavoro" e' quello che dice "e facendolo ho deresponsabilizzato tutti, cittadini ed autorità. E' bene che siano i locali a farsi carico dei problemi che essi stessi generano". Attualmente vi sono ospitati circa una ventina di cani, dai cuccioli abbandonati negli ultimi mesi agliospiti più anziani (Pastora ha 17 anni!), e lei stessa a casa ne ha un'altra decina che per problemi di salute non potevano rimanere al rifugio.
Cerca aiuto. Aiuto per i cani. Una casa per loro. Al più presto, la situazione è ormai insostenibile per lei.
Se conoscete qualcuno che possa adottare i canuzzi, se potete farlo voi stessi, se conoscete uno stallo o potete fare un'adozione a distanza contattate :
PAOLA PIZZICORI 339 5047455 paolapinocchio@alice.it
che potra' fornirvi foto e informazioni.
Nel respiro delle isole di oltremare ci sono anche quelle bestiole.
Per chi ha tempo, piu' sotto la lettera di Paola.
Una precisazione: i cani non rischiano direttamente la soppressione. Paola si sta adoperando per trovare a tutti una sistemazione presso famiglie adottanti o strutture di ricovero al nord. Semmai i cani rischiano di finir male qualora non si riesca a realizzare il progetto di adozione, e i cani finiscano in mano alle persone sbagliate.
Va sottolineato anche che il rifugio non ha goduto di particolari aiuti o sovvenzioni da altre associazioni. E' solo stato affiliato alla Lega del Cane, ma il mantenimento dei cani e le spese sono sempre e solo stati coperti dai guadagni di Paola, e dalle donazioni dei turisti visitatori a Lampedusa. Questo va chiarito molto bene, poichè in molti tuttora sono convinti che il rifugio sia 'comunale'. In realtà, comunale non e'. E vive solo degli sforzi di Paola.
Salve,
sono Paola Pizzicori, vi scrivo da lampedusa. mi occupo da undici anni del rifugio per cani abbandonati di Lampedusa. La situazione del rifugio pinocchio fu trattata nella primavera del 2003 da Licia Colò, la quale realizzò un servizio televisivo andato in onda nell'ottobre dello stesso anno durante "cominciamo bene animalieanimali". Allora vennero intervistati sindaco ed assessore alla sanità che assicurarono assistenza e parlarono di progetti in cantiere. Ma di fatto niente è mai successo da queste parti.
Nella primavera del 2008 l'avvelenamento di alcuni cani liberi, di quartiere diciamo, e ospiti del rifugio costituì il pretesto per costituire un comitato locale, che raggruppava cittadini in granparte di origine non lampedusana, dispiaciuti per l'accaduto ed intenzionati a far pressione sulle autorià locali affinchè la situazione dei cani di Lampedusa trovasse finalmente una soluzione.
Di fatto, un altro buco nell'acqua. Dall'amministrazione nessuna risposta. Dalle persone coinvolte pochissimo impegno. Tutti concentrati nell'assistere i propri beniamini, ma nessuno con la volontà di affrontare realmente la questione generale.
Vengo al dunque. Mi dilungo perchè mi è tutto così penoso, ma necessario.
Sono costretta ad arrendermi all'evidenza di dover mettere la parola fine all'esperienza del rifugio pinocchio. Non sono più in grado di andare avanti. Undici anni di rinunce, privazioni, bocconi amari, mi hanno stremata. Sono una donna di quarantadue anni vecchia il doppio degli anni, dentro. Non ce la faccio davvero più. Non posso e non voglio più mettere le esigenze degli animali di cui mi occupo al di sopra delle mie, sono stanca.
Devo cominciare ad occuparmi di me, prima che sia troppo tardi. Non ho una vita "vera", tutto ciò che faccio deve ruotare intorno ai cani. Non sono libera di avere una vita personale, non sono libera di cercarmi un lavoro adatto a me – biologa marina - sempre affannata tra lavoretti precari e saltuari, gli unici che mi consentano di dedicare tempo agli animali. Tra quelli del rifugio e quelli che ho dovuto portare a casa, perchè bisognosi di cure in più, mi prendo cura e mantengo più di trenta cani. Poi ci sono i gatti, e per finire tre asini, per i quali sto pure cercando una sistemazione, sperando di non incappare in persone senza scrupoli che ne vogliano fare salsicce. Mantengo tutti io, con qualche donazione di turisti, e con l'aiuto assistenziale della mia famiglia lontana (io sono di Roma).
In questi anni ho pensato fosse mio compito trovare la soluzione al problema del randagismo di Lampedusa. Era quasi una missione per me; avevo perso di vista la realtà.
Adesso ho capito che fino a quando non saranno gli abitanti dell'isola ad avere la volontà di risolvere la situazione, niente avrà mai buon esito. Ancora non è diffuso il concetto di volontariato, c'è diffidenza verso chi fa qualcosa di così gravoso come ciò che io faccio senza guadagno. Ho capito che il lavoro svolto in questi anni di sensibilizzazione ha avuto buoni risultati, ma non basta. Solamente quando ci sarà una reale presa di coscienza la situazione cambierà.
Non è però mio compito occuparmi di questo, è compito dei lampedusani.
Ho capito che essendomi fatta carico di un problema in modo così assoluto ho deresponsabilizzato tutti, cittadini comuni ed amministratori. Ne è riprova l'ancora alto numero di cucciolate abbandonate, e la totale inerzia delle autorità, la totale ed assoluta indifferenza verso la mia persona ed il mio impegno.
Chiedo pertanto a voi aiuto. AIUTO. So che ci sono tante realtà terribili, la mia forse non è sufficientemente tale. Anzi, non lo è di sicuro. Al rifugio pinocchio i cani sono ben tenuti, non vivono in gabbia ma hanno a disposizione dei recinti, brutti e malmessi ma ampi; alcuni cani sono addirittura sovrappeso. Una decina sono forse un pò troppo adulti per un adozione. A parte la normale positività alla leishmaniosi, che come sapete da queste parti è endemica, non hanno patologie; nessuno è quindi malato, a parte qualche acciacco legato all'età.
Pastora, che con Jack fu star del film di Emanuele Crialese "Respiro", ha 17 anni ma ne dimostra una decina.
Devo trovare per tutti loro una nuova casa, con urgenza. Potrei tenere con me un paio dei più anziani, ma non saprei se farlo davvero. A casa ne ho 12, un pò particolari, invero: una non ha una zampa, una ha una paresi rigida agli arti posteriori, uno è un paraplegico con carrello, altri sono stati da me allattati perchè abbandonati appena nati ed ora sono adulti bellissimi, ma sono troppi. Quindi non posso prendere ulteriori impegni.
Devo assolutamente smantellare il rifugio prima che nuovi abbandoni di cuccioli rendano impossibile farlo. La gente qui deve capire di non poter più fare affidamento su di me. Capiranno e si daranno da fare loro.
Vi prego di aiutarmi. L'alternativa sarebbe lasciare i cani soli al loro destino. Il guaio è che nessuno di loro è mai stato in strada, sono tutti stati abbandonati da cuccioli. Come se la caverebbero? e come reagirebbero i lampedusani? Gli avvelenamenti di pochi mesi fa sono la risposta, e sono il segno del ricatto che da anni subisco e dal quale mi voglio sottrarre: se non te ne occupi tu vanno a finire male, in molti mi dicono. Non so. Mi sembra assurdo che la mia speranza di vita debba passare attraverso la sofferenza e la fine di animali innocenti, splendidi... sono davvero disperata.
Non sono abituata a chiedere aiuto, quindi mi scuso per questa email un pò farneticante. Tra l'imbarazzo e il dolore non riesco ad esprimere le mie idee con l'abituale chiarezza.
Aiutatemi a risolvere questa situazione. Sono disposta ad impegnarmi ancor più di quanto non abbia fatto fin ora, tempo fatica denaro, pur di mettere fine a tutto questo.
Spero di ricevere quantomeno un segnale di speranza. Magari diffondendo la mia richiesta di aiuto si potrebbero trovare soggetti interessati a dare una mano. Voglio sperare, che mi resta?