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O'Scià, le polemiche del giorno dopo
Lampedusa, 28 Sep 2008 - Tre notti magiche turbate da una furiosa polemica politica che ha investito il vice sindaco Angela Maraventano 'dimessa' d'ufficio dal sindaco.
(riportiamo un articolo della Stampa)
Fiorello sulla spiaggia della Guitgia affollata di almeno diecimila persone: "Qui sono tutti contenti, meno la vicesindaca". Lo showman ha fatto a fette, con calma, la vicesindaca che è diventata il portabandiera di Bossi nel Sud.
«Spero stasera di portare sul palco di Fiorello la testa di Angela Maraventano», tuonava ieri pomeriggio il sindacone di Lampedusa Bernardino De Rubeis. Naturalmente si è solo lasciato trasportare dal pathos, ma è crisi in Comune qui nell'isola battuta da una pioggia mai vista, e con le carrette dei disperati che non smettono di arrivare: la delega di vicesindaca alla discussa senatrice della Lega, classe 1964, verrà ritirata domani mattina. Il sindaco giura che maggioranza e opposizione sono d'accordo sulla decapitazione, un consigliere di Forza Italia si è addirittura sospeso in attesa che davvero il fatto avvenga. A nessuno, in Comune, è andato giù che Maraventano abbia messo in discussione i costi e l'esistenza di «O' Scià», il Festival che in sei anni ha riempito l'isola, in questa stagione, di quasi duecento artisti, che vengono ad esibirsi gratuitamente in nome di una cultura dell'accoglienza e dell'incontro fra i popoli poco omogeneo alla ventata di restrizioni che stanno per abbattersi a Montecitorio.
Cosa non secondaria, aggiunge il sindacone, «Grazie a O' Scià la stagione turistica si è allungata di un mese almeno, l'anno scorso abbiamo avuto 15 mila presenze in più. E dei 350 mila euro che abbiamo speso nel 2007, 335 sono tornati qui per pagare hotel, ristoranti e logistica varia». Men che meno va giù, la Maraventano, a Claudio Baglioni e alla sua compagna Rossella Barattolo, che hanno fatto per il Festival una Fondazione le cui entrate e uscite «sono certificate come non accade da nessuna parte». Parola di Rossella, pasionaria della causa.
«Uscirò dal Consiglio comunale, perché mi ero dimessa per entrare in Giunta - dice la quasi-ex vicesindaca non troppo sorpresa dall'annuncio, quando riusciamo a scovarla quasi a notte dentro la scuola elementare, dove sta cercando di risolvere qualche pesante problemuccio -. Il sindaco è impazzito. E' un bene per me, un male per loro. Pensare che volevo dimettermi ieri mattina perché non ero d'accordo su una nomina, ma lui ha trovato una quadra e son rimasta. Non sono mai stata contraria a O' Scià, ma non è per me una priorità: io prima mi occupo di scuole, ospedali, e di trovare i soldi per quelli che debbono andare a fare la chemio in Sicilia e ce li vengono a chiedere. Se ne restano, va bene O' Scià. I cantanti vengono sempre gratis: quest'anno il Festival è stato un fallimento, non per colpa mia ma per colpa loro che non organizzano bene. La prima sera per Paolo Belli non c'era quasi nessuno...».
Inutile ricordarle che il Festival 2008 doveva saltare, per mancanza di stanziamenti dalla Sicilia per via della crisi politica: «Io non chiederò mai soldi al Governo per qualunque manifestazione artistica. Quando Schifani mi ha chiesto cosa ne pensassi, gli ho detto "A me non interessa". 'O Scià intanto non è qui per far musica, ma politica: non parla mai dei lampedusani, fanno soldi solo i commercianti. Io, si sa, son della Lega: se dobbiamo aiutare dei disgraziati, facciamolo nella loro terra».
Sono comparsi striscioni nella zona del porto: teli bianchi con su scritto "Senatrice fradic...vergognati. Il popolo». Lo sapeva, signora Angela? «Sì, li ha scritti il proprietario della Cupola Bianca: l'ho già denunciato». L'hotel Cupola Bianca è quello che fa da quartier generale alle truppe di Baglioni. Come si vede, l'aria è pesante, il contrasto culturale (e non solo) è pesantissimo: verrebbero pure in mente i film di Peppone e Don Camillo, se non ci fossero a pochi metri quelle barche piene di volti sfiniti, trascinate sotto il cielo livido dalle motovedette della Finanza. La cultura e la musica dell'accoglienza, in una situazione tanto drammatica, si scontrano con le ragioni della politica.
Il sindaco ha cercato ieri il ministro Maroni per tutto il giorno «Anche con le batterie del Viminale, ma non l'ho trovato». Il ministro leghista, come reagirà all'espulsione dal Comune della sua senatrice? Piovono dichiarazioni di sostegno alla continuazione dell'esperienza di «O' Scià» da ministri e parlamentari, dalla Prestigiacomo fino a La Russa. Tace rumorosamente l'opposizione.