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O’ Scia' 2010, quinta e ultima serata
Lampedusa, 04 Oct 2010 - La cronaca della quinta e ultima serata di O'Scia' 2010
Le persone prendono posto lentamente sulla spiaggia della Guitgia per la serata finale di O’ Scià. L’ultimo appuntamento con Claudio Baglioni e i suoi colleghi artisti prende il via con il primo ospite della serata, Drupi: “Mi fa molto piacere chiamare sul palco un grande artista, con l’unico rammarico che negli ultimi anni ci siamo persi un po’ di vista”. Il cantante si esibisce con alcuni sui brani come “Sereno è” e “Vado via”, mentre con Baglioni canta la sua hit più famosa, “Piccola e fragile”.
La presentatrice della serata è una Milly Carlucci in splendida forma, per la quale Baglioni si siede al pianoforte e dedica “Sabato pomeriggio”.
L’ospite seguente è l’attore e comico Rocco Papaleo. L’artista lucano canta e scalda il pubblico che si prepara per cantare e ballare al ritmo delle canzoni di Donatella Rettore, che incendia la spiaggia con “Lamette”, “Kobra”, “Donatella” e “Splendido splendente”.
Dopo la Rettore è il momento di Roberto Vecchioni: di gran classe (anche se un po’ lento) l’intervento del Professore regala al pubblico brani come “Sogna ragazzo sogna”, la toccante “Le rose blu”, “Samarcanda” e una bellissima versione di “Luci a San Siro” cantata con Baglioni.
Con i New Trolls e Shel Shapiro la serata rallenta leggermente, ad eccezione di quando Nico Di Palo e soci cantano “Quella carezza della sera”, coinvolgendo tutto il pubblico.
Dopo Shapiro (che in scena porta anche un po’ del suo show “Una bella società”), è il momento di una divertente Irene Fornaciari, che saluta il pubblico di O’ Scià con “Io me ne andrei” in duetto con Baglioni e con “Il mondo piange” insieme ai Nomadi, che rimangono sul palco per chiudere la loro esibizione tra gli applausi grazie a canzoni come "Noi non ci saremo", "Dio è morto" e una corale “Io vagabondo”, che spinge i lampedusani ad abbadonare le loro postazioni e andare sotto il palco.
La serata si chiude con "Via" di Baglioni cantata dal cantautore romano con le ultime, energiche, forze che gli rimangono, mentre “Volare” di Modugno mette fine l’ottava edizione di O’Scià: "Siamo stati fortunati, questa edizione è stata un vero e proprio miracolo", conclude Baglioni, "Grazie a tutti".