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O'Scia' con Baglioni, Cocciante e Morandi
Sbarca anche a Malta il progetto nato a Lampedusa per affrontare il dramma dell'immigrazione clandestina
« Torna allo Speciale CiaO'Scia' sul concerto di Malta
La Valletta, 26 Ago 2007 - Claudio Baglioni continua il suo percorso alla ricerca di un incontro con la politica e le istituzioni per affrontare il dramma dell'immigrazione clandestina. "O'scià" è un progetto nato a Lampedusa che in cinque anni ha portato nell'isola siciliana più di cento artisti e che si è guadagnato il sostegno delle più importante istituzioni nazionali ed europee e grazie al quale Baglioni, il 13 settembre 2006, ha parlato al Parlamento europeo. Iera sera "O'scià" è sbarcato a Malta celebrando "la prima volta insieme" su un palco di Claudio Baglioni, Gianni Morandi e Riccardo Cocciante. Da tempo sono in corso le trattative per portare il progetto in Libia e nelle isole Canarie. Ieri a Malta lo sforzo di coinvolgere le istituzioni ha avuto una sua manifestazione concreta nella partecipazione di Clemente Mastella, ministro della Giustizia, e dei suoi colleghi maltesi Francis Zammit Dimech, ministro del Turismo e della Cultura e di Tonio Borg, ministro della Giustizia e degli Affari interni, accanto ai tre protagonisti, della presentazione del concerto di ieri sera.
I dati forniti dal ministro Borg sono agghiaccianti: «Ogni estate in questo tratto del Mediterraneo muoiono seicento persone a causa delle immigrazioni clandestine. Negli ultimi cinque anni più di ottomila persone sono state salvate in mare. Malta non è in grado di ospitare tutte queste persone». «Noi politici abbiamo il dovere di raccogliere la provocazione e lo stimolo – ha detto Mastella – che ci vengono da un'iniziativa come questa».
«O'Scia' ha preso il via da Lampedusa – ha invece detto Baglioni – ed è una iniziativa con cui cerchiamo di meritarci i privilegi che ci riserva la nostra vita di artisti. Non siamo noi che facciamo la guerra di tutti i giorni ma negli eserciti al servizio di una buona causa servono anche i trombettieri». Gianni Morandi dal canto suo dice che «è necessario aprire le nostri città e i nostri porti a ogni canto da qualunque parte venga e creare un ambiente per la convivenza tra etnie e religioni. La musica è un linguaggio universale e anche se ogni giorno ci sono dei volontari sconosciuti che fanno cose più importanti di noi il contributo degli artisti può essere importante come in questo caso».
«Da tempo ho deciso di non fare più concerti per una scelta personale – dice Riccardo Cocciante – ma per un concerto come questo e per una causa così importante salgo sul palco volentieri». Quanto alla serata, che è stata presentata da Fabrizio Frizzi, Baglioni ha ricordato che «in tre facciamo centoventi anni di carriera e ho dovuto mediare tra la serietà e la solennità di Cocciante e l'indisciplina di Morandi».
Fonte: Gazzetta del Sud- L'articolo on line »
Grazie a www.doremifasol.org » per la preziosissima collaborazione.
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